venerdì 30 ottobre 2015

TESSITORI DI STORIE E AUTORI DI KOLOSSAL. Daniela Marrocco Coach Bari

Il linguaggio dell'Anima. Lo chiamano così in molti. Pochi sanno cosa è.
Meno ancora come sentirlo, percepirlo.
Immagina di avvicinarti un momento solo alla corteccia di un albero. 
Piano. Fallo. Senza sentirti stupido - lo so, ci si sente sempre un pò stupidi all'inizio, ma fallo.
Poi, domanda. Si certo. Domanda. Una cosa importante. 
E ascolta. Metti l'orecchio su. 
L'albero ha la sua voce.
Risponde a chi sa ascoltare.
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Una volta una mia insegnante di nome NORMA BARRETTA mi disse: le parole sono gratuite, a renderle preziose è la mano che le cuce e il modo in cui sono cucite.

Siamo tessitori di storie. Nostre. TUE. LA TUA.
Ce ne raccontiamo di tutti i tipi.
Alcune le incidiamo, sempre più in profondità ma non come favole.
No.
Ci piace pensare che quell'insieme di critiche, giudizi, epiteti che ci infliggiamo per abitudine (spesso davanti allo specchio) siano sufficienti a far si che ci dia un calcio nel sedere per i a muoverci dentro qualcosa. Qualsiasi cosa.
Tutto pur di cambiare.

Ci crediamo forte. Ci credi forte.
Te le urli ad alta voce dentro: NON VALI NIENTE.
QUANTO FAI SCHIFO.
MA TI RENDI CONTO? Sei uno stupido...

Ma, un momento solo: DAVVERO PENSI CHE QUESTO POSSA FARTI CAMBIARE?

Beh, se lo pensi, hai ragione.
Ti  farà cambiare.Ti renderà certo la persona migliore che puoi.

CERTAMENTE non ti aiuterà a cambiare per diventare la PERSONA MIGLIORE CHE AVRESTI POTUTO ESSERE.

Eppure, c'è un dato: QUELLA STORIA, si proprio quella puoi iniziare a sfasciarla.

Fai come Penelope.
Lei lo sapeva.
Finchè la tela restava intatta, tutto quello che era nell'attesa si sarebbe cristallizzato in realtà.
Lei lo sapeva.
Sapeva che avrebbe cambiato il finale sfilacciando una storia che si stava scrivendo sul dolore, la lontananza, la distanza, la guerra. Nel cuore prima che altrove. Nella testa a fare silenzio.
Tesseva e smontava il tessuto.
TESSEVA e rifaceva.
Per riscrivere.

Ed è così che puoi fare tu.
PRENDILI UNO AD UNO. SEGNALI quei pensieri, quei giudizi, quelle critiche.
Mettile in fila. Guardale.
E comincia a chiedere con amorevolezza impensata cosa vogliono davvero dirti.
C'è un messaggio: ascoltalo.

E poi chiediti ancora cosa è importante per te. COSA VUOI VERAMENTE?
E comincia a mettere in ordine PENSIERI che siano COERENTI con quello che vuoi.
Ti faccio un esempio: VOGLIO ESSERE UNA PERSONA AFFIDABILE.
Un pensiero incoerente è: che ci vuole ce la faccio...forse no però, meglio rinunciare, tanto non riesco.
Un pensiero coerente è: mi impegno e porto a termine gli impegni e se non ce la faccio lo dico e chiedo aiuto

Prendi un diario ora.
Appunta ogni giorno un OBIETTIVO e i PENSIERI COERENTI.
E se all'inizio dovessi scriverne di incoerenti, ok. Non preoccuparti: girali e modificali fino a che non ti sembra che ti lascino un senso di pienezza.
OGNI GIORNO. E' il tuo allenamento, il tuo diario.

E se vuoi saperne di più, puoi contattarmi ai recapiti per verificare insieme.

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