Quanti di voi ricordano quella commedia dal
titolo “What Women Want” che aveva a protagonista Mel Gibson, fulminato – non si
fa per dire – dalla capacità di sentire ciò che le DONNE (anzi le FEMMINE senza
distinzione di razza animale) veramente vogliono,
pensano, desiderano.
Un mondo di emozioni, continui
ragionamenti, infinite preoccupazioni, che si snodano davanti al cinico tombeur
des femmes, che del mondo femminile finisce per diventare portatore di voce.
BENE! Tutto bellissimo. Peccato che sia
solo un film.
Perché nella realtà questa sindrome che accarezza la mente e il cuore di
moltissime donne che vogliono farsi rapire da un amore, essere amate, comprese e ascoltate è il desiderio più frustrato.
Tanto frustrato da trasformarsi in pretesa.
Il Partner è spesso idealizzato come
colui che DEVE diventare il genio della lampada,
capace di realizzare tutti i desideri. E questo senza che LEI debba neanche esprimerli.
Se no, che amore sarebbe?
Come se questo GENIO dei giorni NOSTRI, attraverso letture della mente, profili
social e riferimenti fin troppo impliciti dovesse in qualche modo interpretare
CORRETTAMENTE i desideri e darsi ben da fare per realizzarli.
CHIEDERE
non farebbe parte del gioco di ruolo, stravolgendo persino la mitica leggenda
di Aladino, che i suoi 3 desideri al suo Genio deve pronunciarli e anche ben
distinti.
Di contro, c’è da dire che di questa
pretesa - non troppo fiabesca - i partner di sesso maschile diventano consapevoli
solo quando NON hanno realizzato i presunti sogni delle proprie compagne,
ritrovandosi ad essere accusati per disattenzione, poca sensibilità e a vivere
– non in tutti i casi-
frustrazioni evidenti per non essere riusciti a rendere felice l’altra
metà.
E
qui iniziano i dolori. O forse anche le opportunità.
SI perché, uomo e donna si attraggono,
si cercano, si vogliono, e finiscono anche per TROVARSI. Si illuminano di
immenso (in alcune alchimie davvero poetiche) in tutto il tempo dell’iniziale
scoprirsi, conoscersi, odorarsi. Fino poi ad accorgersi che: SIAMO COMPLETAMENTE DIVERSI.
Diversi
nella mente, diversi nell’approccio, diversi nell’intendere, diversi nel
SENTIRE, DIVERSI NEL LINGUAGGIO.
Nella prima fase di una rapporto capita
spesso di INTENDERSI AL VOLO, OCCHI NEGLI OCCHI.
Ma nel prosieguo di una relazione la
situazione è destinata a cambiare.
Uomini e donne cominciano a tornare in
sé, a ritrovare il centro del proprio essere e a chiedere all’altro di
avvicinarsi nel proprio mondo. Un mondo che rimane nuovo, che si differenzia
dalla BOLLA DI INNAMORAMENTO ed ENTUSIASMO iniziale per riscoprire limiti,
confini, sensi e significati talvolta sconosciuti.
Non è inusuale ritrovarsi ad interagire
con un partner diverso da quello che ci si aspettava.
In
questa prima parte, la mia attenzione è rivolta alla parte FEMMINILE DELLA
COPPIA.
Affinché
una coppia possa funzionare ricordate che:
a) Lui
è diverso da voi,
soprattutto nel cervello. Le donne hanno continue connessioni neurali. Gli
uomini spesso optano ragionare per compartimenti stagni. Non pretendete che vi
segua da un argomento all’altro;
b) Lui
trova soluzioni quando gli esponete un problema. Perciò, siate chiare sull’intenzione
che avete rispetto al dialogo. Se volete ascolto, ditelo. Altrimenti, vi
troverete a sfogarvi di fronte a qualcuno che sta cercando di proporvi
soluzioni che a voi non interessano, e finirete per sentirvi entrambi
frustrati;
c) Fategli
chiaramente comprendere COSA VOLETE VERAMENTE. Non possiede la sfera di cristallo e la sua idea è che
se c’è bisogno di qualcosa, lo direte. Perché questo è il suo linguaggio.
d) Non
pretendete di parlare solo la vostra lingua. Conoscete anche la sua. Nel gioco delle parti e nella
sindrome di Aladino, spesso dimentichiamo che un uomo è una PERSONA con
necessità, preoccupazioni, pensieri. Sarà il caso di ricordare che non è lì ad
aspettare noi e i nostri bisogni. Ne ha anche lui. Perciò, ascoltate il suo
silenzio. E’ istruttivo.
e) Evitate
di pensare di conoscere un uomo intimamente solo perché il sesso è intimo. Intimo e intimità sono due concetti
distinti. Lui utilizza il sesso come metro di valutazione e conoscenza
iniziale. Lei utilizza il sesso come meta di arrivo, condivisione,
comprensione, accoglienza. E’ nella fisiologia, nella natura. Se davvero
pensate di essere in intimità con il vostro LUI, provate a stare in silenzio
con lui per 5 minuti di orologio in pieno relax, senza parlare. Lì potrete
conquistarlo davvero.
f) RIDETE
e tenetevelo stretto.
Le donne spesso usano le emozioni più catartiche per esprimersi. Dolore,
sofferenza, profondità sono parte dell’essere donna, fisiognomicamente e
metaforicamente. Gli uomini accedono al mondo attraverso la superficie. Perciò
amano emozionarsi con il sorriso, la leggerezza. Non è necessario essere tutti
dei sub. Va bene anche andar a fior di acqua.
g) FEMMINE, non solo madri. Ricordate una
cosa importante. Un uomo viene conquistato da una FEMMINA e non da una madre.
Riconoscete la vostra individualità, la femminilità e l’autonomia. Essere
geishe e madri dei vostri Lui non vi aprirà le porte del “e vissero per sempre
felici e contenti”. E’ importante il confronto, piuttosto che l’adesione.
Neanche lui cerca un Genio della Lampada. Solo qualcuno che possa – davvero –
farlo SENTIRE UN GENIO DELLA LAMPADA, onorarlo e più di tutto farlo sentire
IMPORTANTE.
E
al termine di tutto questo, ricordate di mantenere alto il vostro livello di
autostima e la spiccata capacità di comprendere che l’unico Genio in grado di
realizzare veramente i vostri desideri più intimi, siete solo VOI. Il vostro
LUI sarà la ciliegina sulla torta che renderà ancor più speciale ogni singolo
momento.
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