martedì 19 gennaio 2016

DI CHE RUOLO SEI NELLE RELAZIONI? Daniela Marrocco Coach Bari

DI CHE RUOLO SEI NELLE RELAZIONI?

Ne ho parlato in diverse occasioni e oggi voglio portare la tua attenzione ai diversi ruoli che agiamo mentre siamo in una relazione.
Questo post è diretto a te, donna e al tuo partner. O a quello che vorresti fosse il tuo partner.
Iniziamo dal ruolo più noto: quello della crocerossina.

Non so se è il più diffuso, ma è certamente il ruolo che le donne agiscono in modo “riconoscibile” rispetto alle proprie relazioni. 
Infondo, anni, forse secoli di preparazione al supporto, all’accudimento ci hanno portate a sviluppare un grande talento in questo ambito. Prenderci cura è parte del nostro ruolo di donne.

Tuttavia, si cresce e le relazioni sentimentali sono tutto  fuorchè un gioco.

Comportarsi da “crocerossina” lancia un messaggio ben diverso da un semplice “ti amo”.
Ebbene si. FACCI CASO.

In quale occasione ricorri al medico o all’infermiera?
Sicuramente quanto c’è un malato, un infermo o comunque si è necessità di aiuto.

Ora, se ti fermi un momento al ruolo che svolgi o hai svolto nella tua relazione, ti accorgerai che inconscia mente o meno stai lanciando al tuo partner un messaggio di questo tipo:
“non sono sicura che tu ce la possa fare da solo – o peggio senza di me – perciò eccomi, ti sostengo. Io posso, sono più in grado, più forte”.

Attenzione: non ti sto dicendo che questo non sia possibile in senso assoluto. In tutte le buone relazioni che si rispettino, può capitare che il partner abbia un momento di difficoltà e si lasci supportare.

Mi sto riferendo, invece, ad una sorta di meccanismo automatico che ti spinge ad aiutare tutti gli uomini con cui hai una relazione. Certo, le intenzioni sono meravigliose e lodevoli. Infondo, tu vuoi solo dare una mano, aiutare. Perché dopo si è più forti, si sta meglio insieme.
Eppure, nemmeno fossi la mamma del tuo partner – ossimoro voluto naturalmente -  questo ti aiuterebbe.

E sai perché? Perché quel messaggio “SENZA DI ME NON CE LA FAI” indebolisce terribilmente la persona – cioè il tuo partner -  in difficoltà. A livello profondo sentirà mancare la fiducia nelle sue capacità; si sentirà meno “uomo”.

Prendi seriamente in considerazione questa cosa, perché se un uomo non è abbastanza “uomo” con te, certamente vorrà realizzare il suo ruolo con qualcun'altra.

Ancora una volta, la mia intenzione non è scoraggiarti come donna, ma è aiutarti a comprendere quando e come essere protettiva e di aiuto e come farlo senza che questo trasformi la relazione con il tuo partner in una sorta di “casa del bisogno”.

A lungo andare, infatti, i meccanismi e le dinamiche che si instaurano in questi tipi di relazione sono tutt’altro che piacevoli: eccessi di vittimismo, dipendenza affettiva, incapacità di dare ascolto e aiuto al proprio partner, fino alla disaffezione alla sessualità vissuta (il senso di impotenza che si instilla negli uomini può trasformarsi ad un livello fisiologico).
Esiste una grande differenza tra l’essere pronta ad aiutare e il farlo coattivamente e compulsivamente, anche laddove risulta superfluo.

Aggiungo un altro punto.

Fare la crocerossina o la salvatrice può avere un prezzo alto soprattutto per te.
Nella mia esperienza di Coach questo tipo di relazioni finiscono per generare nelle donne un sano senso di sconforto e di rabbia, oltre ad una precisa sensazione di disequilibrio ed ingiustizia.

In alcuni casi, le relazioni che si interrompono – anche a causa di questo atteggiamento – provocano frasi del tipo “Mi ha lasciata – mi tratta male…dopo tutto quello che faccio – o che ho fatto per lui?”.
Pensaci. Immagina i momenti in cui fai le cose al suo posto.

Immagina di andare a pagare le bollette, la rata dell’auto, fare la spesa, scendere in cantina a prendere il vino, o magari dovere dividere il litigio dei tuoi bimbi e contemporaneamente avere in mano la chiave per aprire la porta di casa insieme a 2 borse della spesa e il fardello dell’acqua e scoprire che lui è “comodamente” steso sul divano di casa in ciabatte a  godersi sigaretta e partita infrasettimanale?
E poi ripeti questa immagine all’infinito per N volte nella tua testa.

Ora chiedi a te stessa: che sensazione stai provando?
Non ti brucia forse lo stomaco di rabbia per essere data per scontata?

Bene, questa è una delle prospettive che possono rivelarsi se continui a portare avanti questo atteggiamento senza porre rimedio. Il rimedio è più semplice di quanto immagini. 

Eccoti qualche dritta:
  1. TU VAI BENE ANCHE QUANDO NON AIUTI NESSUNO. A meno che non faccia il medico o qualche professione assistenziale per cui tu sia anche remunerata, ti suggerisco di distinguere la vita relazionale e familiare da quella professionale.
  2. Comincia a restituire al tuo partner il suo ruolo: non ha senso “richiamarlo” alle responsabilità. Ti è sufficiente usare una meravigliosa parola alla super disponibilità data per scontata: NO. Non si tratta di disobbedire ad un ordine (non è tuo padre, ricorda i ruoli). Si tratta di dire NO quando la richiesta eccede le tue reali possibilità;
  3. Comportati da ADULTA non da MAMMA. C’è una differenza abissale tra i due elementi. La mamma è lì a prescindere. Tu, da donna adulta e in una relazione non sei lì a prescindere.
  4. In una relazione si è in 2 allo stesso livello: si comunica, si condivide e si suddivide.
  5. Quando smetti di fare la crocerossina, non smetti di comprendere. Anzi. Diventi ancora più reattiva ma inneschi un meccanismo di fiducia nelle possibilità del tuo partner. Quale modo migliore esiste di motivare qualcuno se non dirgli con i fatti: io credo in te?
  6. I suoi problemi non sono anche i tuoi, sebbene siate in una relazione. So che questo punto è proprio difficile in alcuni casi, ma è veramente così. I problemi del partner non sono i tuoi. Puoi offrirti di supportare ascoltando, ma generalmente, più di questo forse non puoi fare.
  7. Compiangere gli altri in difficoltà non ti renderà più affascinante. Potresti addirittura riscontrare rabbia nei tuoi confronti per un atteggiamento del genere. Scegli di avere un atteggiamento più sano per te e gli altri, riuscendo a comprendere e comunicare che ognuno di noi, dentro, ha ciò che serve per venire fuori dai momenti peggiori. Se non riesci, ricorda il punto 1.
  8. Se proprio il tuo partner ti chiede aiuto, VALUTA bene quanto puoi dare. Se il prezzo da pagare è davvero troppo alto, usa quella parola magica che ristabilisce l’ordine dei ruoli: NO. Perché un NO agli altri è un SI detto a te stessa.
Nel frattempo, togliti pure quell’abito da crocerossina e indossa quello di alta sartoria che meriti.
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Daniela Marrocco | Coach

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