[QUANDO STARE IN PANCHINA È IL MIGLIOR MODO PER GIOCARE]
Non si tratta solo di sport!
Andiamo, usiamo la metafora.
Stare in panchina è un momento poco amabile per chi compete, per chi è sul pezzo, per chi è abituato a lottare, a trovare il modo e la soluzione sempre.
Non importa a quale costo!
Solo che - come nello sport - non tutto è deciso da noi. I ruoli ce li cuciamo addosso con le capacità, le competenze e il talento.
Non sempre però puoi giocarti la partita.
Per motivi diversi: non sei in forma, non è il momento o semplicemente non è la tua partita.
Questo lo sai bene nella testa, ma il corpo scalpita in panchina. In realtà sai di non essere al massimo, eppure continui a convincerti che il Mister decide, che non puoi fare nulla se non aspettare il tuo turno...
E speri che quel momento arrivi.
Ti agiti su quella panchina, nemmeno ci fossero 200 gradi di fornaci che ti bruciano sotto il sedere. Fremi, pensi, critichi persino chi è in campo al tuo posto.
E probabilmente inizia a salire il rancore e la frustrazione del tuo NON poterti giocare la partita.
Il punto però è proprio lì.
La partita la stai giocando anche tu in panchina.
E non è perché non stai muovendo il tuo sistema motorio che non la stai giocando.
Perché dalla panchina la giochi eccome la partita.
Se invece di dimenarti e lamentarti mentalmente ti fermassi, compenseresti la saggezza della panchina.
Te la riassumo in 3 pillole:
1) puoi guardare gli altri player e studiarli meglio di una moviola. Puoi osservarne le reazioni e le modalità di comportamento sviluppando una visione di insieme che diversamente non potresti avere nell'uno a uno sul campo;
2) puoi usare gli "errori" altrui non per giudicarli, ma per insegnare a te stesso le alternative partendo dalla testa, dall'immagine mentale che te ne fai, senza che la frustrazione o la paura di sbagliare interrompano il flusso di apprendimento;
3) puoi diventare migliore nel supportare i tuoi compagni, mantenendo un approccio umile ma coinvolto e aiutarli come coach aggiunto.
La panchina ha un suo modo strano di allenare: alla pazienza, allo studio e alla disciplina della vita.
Perché anche lei come un tecnico di sport decide che ruolo tu debba giocare e quando giocarlo in pieno.
Ti starai chiedendo: allora io cosa posso scegliere di fare?
Ecco qui.
Puoi scegliere di imparare, di allenarti, di restare pronto, perché come nello sport anche nella vita può arrivare la tua occasione, il tuo debutto, la tua prima partita per consacrarti.
E li sarai solo tu!
Niente giustificazioni.
Solo tu e la partita da giocare.
Pronto fino alla fine!
Magari, nella tua Champions League.
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