[Se è per forza, non avrà forza]
Abbiamo un mondo di modi di dire. Il linguaggio mi affascina sempre perché non è solo un insieme di frasi e parole cucite a caso per creare l'abito del pensiero.
È molto di più. È una scrittura reale che si instaura nel nostro cervello attivandone comportamenti, spesso inconsci.
Hai presente quando usi quei modi di dire, quelle meravigliose affermazioni cariche di pathos, di intenti, di "davvero" che sottolinei con il tuo tono di voce quasi arrivassero ben chiare e incisive al destinatario?
Che magia in quelle parole.
Magia perché spesso sono il tentativo della mente di portare una parte di se' a determinare quella realtà, quel pensiero, quel l'intento.
Magia perché spesso sono il tentativo della mente di portare una parte di se' a determinare quella realtà, quel pensiero, quel l'intento.
E insieme ai "davvero" ci sono i miei preferiti: i "per forza".
È quasi l'alter ego di un obbligo e di una necessità che si sono scontrate fino a farla diventare una forza.
È quasi l'alter ego di un obbligo e di una necessità che si sono scontrate fino a farla diventare una forza.
Un pensiero, un intento "per forza" crea quella ineluttabilità che convince a credere, a crederci.
Sia tu che la pronunci che tu che la ascolti!
Sia tu che la pronunci che tu che la ascolti!
Quel "Per forza" è una fantastica manifestazione dello scontro di energie, profondo e potente.
Eppure, in quel "per forza" - facci caso - hai perso le forze.
Perché nello scontro c'è il conflitto profondo tra il voler fare qualcosa e il non riuscire a farlo veramente.
Non si tratta di non volere "davvero"...
Non si tratta di non volere "davvero"...
Semplicemente è la manifestazione di un piccolo (o grande) conflitto interiore tra ciò che DESIDERIAMO FARE e ciò che POSSIAMO VERAMENTE FARE!
Il desiderio e la possibilità si scontrano in quel "per forza" e annullano le loro opportunità di riuscita.
Non mi credi?
Non mi credi?
Facci caso.
Quante volte hai detto "per forza" riferito ad una azione (magari un incontro o un impegno) e ti sei ritrovato a non poterlo portare a termine?
O viceversa l'hai sentito ma non hai avuto ciò che sembrava già fatto?
Quante volte hai detto "per forza" riferito ad una azione (magari un incontro o un impegno) e ti sei ritrovato a non poterlo portare a termine?
O viceversa l'hai sentito ma non hai avuto ciò che sembrava già fatto?
Non si tratta - lo ripeto - di mancare gli impegni.
Si tratta di riconoscere l'incongruenza, il piccolo (O GRANDE) conflitto che quel "per forza" cela e rivela al contempo.
Perché se lo intercetti lo metti in ordine: ritrovi l'incontro tra il desiderio e l'opportunità.
Ritrovi l'azione.
La motivazione.
E finalmente la tua forza.
Ritrovi l'azione.
La motivazione.
E finalmente la tua forza.
Davvero. Anzi, veramente!
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