lunedì 15 settembre 2014

LA PERFEZIONE. Di Daniela Marrocco Coach Bari

LA PERFEZIONE!
Per me è sopravvalutata. Ma incredibilmente ambita...
Pensateci...
Viviamo, lavoriamo, agiamo con l'idea che la perfezione possa essere il viatico ideale per ottenere attenzione, comprensione, AMORE!
 

La perfezione è l'illusione che abbiamo imparato fin da quando, bambini, appendevano ad essere degni dell'amore di mamma e papà, facendo a cazzotti con un senso di inadeguatezza e una dignità tutta da guadagnare.
Abbiamo fatto tutto e il contrario di tutto.
Ci siamo proclamati ribelli o i figli perfetti.
Abbiamo seguito e inseguito quella perfezione di ruolo con alacrità.

Ci siamo impegnati, profusi, fusi, confusi, arrabbiati, esaltati in nome di quella perfezione. In nome di quella performance che avrebbe fatto la differenza. 

E poi un giorno, si un cavolo di giorno.. Ci siamo trovati! 

Fermi, immobili. Di fronte a quella perfezione. Inermi, assorti, presenti. Incapaci di ripeterla. Con il dubbio che quella perfezione NON sarebbbe mai stata ripetibile. Che in NOME della PERFEZIONE ci siamo circondati di silenzio, di dinieghi di opportunità. Di rinunce.
E' uno schiaffo quella perfezione che risveglia. Perchè un giorno, un bel giorno...si, ci siamo trovati. Anzi, dovrei dire RI-trovati! 
A guardare oltre quella corazza chiamata perfezione.Nostra soprattutto. 
E ci siamo resi conto che lì, dietro quella parvenza, eravamo rimasti bambini (e caspita che fatica mantenerla!). 
Bambini e insieme adulti. Adulti che non avevamo ottenuto tutto esattamente come lo volevamo... 
Soprattutto quella cosa lì, quella che tutti chiamano AMORE! 
AMORE SI, quella.
E arriva sempre, poi quel giorno che impari a togliertela di dosso, quella perfezione. 
Te la scrolli.
La ringrazi...
La prendi a schiaffi..
Ci litighi (e certo lei non ama essere mollata) ed ecco qui.
Resti tu! (anche se non ti piace, in principio)....resti TU!
Degno di essere amato, degno di meritare, degno di essere felice.
Perché?
Semplice! Perché ESISTI!

mercoledì 3 settembre 2014

E SE LUI/LEI RITORNA? EX SI O EX NO? di Daniela Marrocco Coach (Bari)

Tornare con l’ex si o no?
Quando penso a questa domanda da love coach mi vengono in mente moltissime domande aggiuntive, più che risposte.
Nella mia esperienza ho incontrato diverse persone che si sono trovate a riprendere in considerazione la “candidatura” più o meno spontanea dell’ex partner.

Certo, dare una risposta a questa domanda è del tutto personale, ma in questo articolo voglio darvi qualche spunto per aiutarvi a valutare se è il caso di riaprire il “discorso relazionale” con il vostro ex partner oppure no.
Due presupposti: 1) il vostro ex vi piaccia ancora e molto; 2) i sentimenti esistono ancora.
Se invece siete della scuola “le minestre riscaldate non vanno mai bene” a prescindere da qualsiasi considerazione, allora questi interrogativi non fanno per voi. Avete già la vostra risposta.


PRIMO ELEMENTO DA VALUTARE: IL TEMPO
Chiedetevi prima di tutto: quanto tempo è passato?
Ci sono persone che si ricongiungono molto tempo dopo la rottura.
Intendo, davvero molto tempo dopo. Ad esempio, lui era il fidanzatino del liceo e lo rincontrate a 30 anni. State certi che non è la stessa persona. Quanto meno qualcosa sarà pur cambiato: è fisiologico.
In questo caso, prendete in considerazione un dato fondamentale.
Il tempo (un certo tempo) include un percorso di vita. E la vita sorprende e modifica le persone…
Ok, forse alcuni tratti rimangono inalterati, ma siatene certi.
NON SIETE PIU’ GLI STESSI DEL LICEO. Fatevene una ragione.

SECONDO ELEMENTO DA VALUTARE: le cause della rottura
Chi ha lasciato chi?
Elemento fondamentale, perché nel caso siate stati lasciati, avete una responsabilità verso voi stessi. Chiedervi se la persona con cui volete riprendere il rapporto è davvero lei, o se continuate ad idealizzare quello che sarebbe potuto essere ma non è stato.
Se la causa della rottura poi è un tradimento e il tempo trascorso non è stato sufficiente a maturare positivamente l’esperienza, beh, in questo caso valutate davvero molto attentamente.
In un rapporto interrotto a causa di un tradimento saranno diverse le variabili da considerare.
In primis: stima e fiducia.
Tradotto: le fondamenta del rapporto.
Se il c.d. perdono non si è ben incastonato nel vostro pensiero e nel vostro cuore (o cervello emozionale) è
probabile che l’esito della prova n.2 sia lo stesso del precedente.

TERZO ELEMENTO DA VALUTARE: DOPO UNA ROTTURA NON SIETE PIU’ GLI STESSI
Probabilmente lo avrete già dedotto dal primo e secondo elemento, perché il tempo e il rapporto precedente alla rottura sono fonti di cambiamento, che ne siamo consapevoli o meno.
Le esperienze di rottura, soprattutto se subite piuttosto che volontariamente determinate, rappresentano una vera e propria modifica del pensiero, della percezione, del sentire.
In una parola: cambiano le persone dal profondo.
 Talvolta neanche loro si accorgono di essere cambiate.
Il pericolo è rappresentato proprio dalle vecchie dinamiche – così profondamente familiari -  e dall’idea che ciò che è stato possa essere cancellato.
Ma nulla va perso nella nostra mente inconscia, perciò ricordate: siete due persone diverse.
Sarà importante ri-presentarvi con il bagaglio di esperienze e di vita che nel frattempo avete vissuto.
(badate bene, non sto dicendo che sia necessario dire tutto ciò che avete fatto nel tempo di separazione.
 E’ sufficiente che siate consapevoli che c’è stato, è trascorso e che vi ha modificato la percezione).
In pratica, dovete RI-CONOSCERE il vostro futuro (non più vecchio) partner.

QUARTO ELEMENTO: SCEGLIETE DA SOLI
Ascoltate pure le esperienze degli amici, dei parenti, della cugina dell'amica del cognato, del vostro cane e del gatto della vostra vicina di casa al mare. 
Poi, però, ponetevi la domanda da soli.
Potete anche sperare di chiedere giustizia ad una moneta da lanciare per svelare il destino...
Saprete cosa vorrete nel momento stesso in cui, affidando a testa o croce un risultato, vi troverete a sperare che la moneta lanciata vi riveli ciò che profondamente sperate. Nel caso in cui ve ne rendiate conto, ripetete i passaggi 1, 2, 3 ed eliminate questo.

Come dire, le minestre riscaldate possono anche non andar bene, ma certi tipi di pasta al forno, riscaldati e insaporiti con spezie e una noce di burro, sanno fare la differenza e possono essere ancor più gustose. 

Il segreto è nell’onestà, nella verità e nella cura. 
E nella consapevolezza che volersi bene è un modo per volere bene. 
A questo punto, a voi la scelta.