lunedì 25 aprile 2016

LOVE COACHING: L'AMORE INSEGNATO DA PABLITO (di Daniela Marrocco Coach, Bari)

Pablito mi ha insegnato una cosa importante. AMARE.
Non quell'amore romantico dei film. Un amore vero. Che parte da te. Dalla conoscenza.
Andiamo in ordine però.
Pablito è stato per qualche ora il mio cavallo.
Non in senso metaforico, proprio reale: il mio cavallo. 
Ci sono esperienze che ti insegnano di te senza che tu lo abbia nemmeno chiesto. 
E per la verità forse non lo aveva chiesto nemmeno Pablito.
Come dire: ci siamo trovati.
E' iniziata così la nostra conoscenza. Semplicemente qualcuno che me lo ha condotto. 
Non che sia una amazzone, ma Pablito era davvero bello da vedere.
Alto un pò più degli altri destrieri. Ti fa tornare indietro a memorie di favole salire su un cavallo.
E quindi l'ho fatto. Sono salita in sella. 
Tutto montato all'americana. Redini con la monta americana, non inglese. 
Perciò immediatamente riadatti stile e sogni agli yankee, sebbene nella fantasia indossi ancora l'abito da principessa. Siamo signorine sognanti, per carità.
Solo che appena Pablito ha iniziato il suo percorso, è iniziata un'altra storia. NUOVA!
Niente vecchie favole, sogni, film, storie raccontate, magie, maghi, folletti, principi, foreste..insomma tutta un'altra STORIA. 
VERA!

La mia e quella di Pablito.
Destinazione IL MARE.
E' iniziata con quella meta la nostra danza. Insieme. 
A sentire i tempi, i ritmi, i modi. 
A capire i codici per comunicare. I muscoli delle mie gambe cercavano di sentire quelli del suo ventre, perchè così senti le contrazioni. Le redini all'americana non ti consentono manovre sicure, solo veloci.
Quando ero su Pablito, i primi minuti, avevo quasi paura che non mi accettasse. 
Ero cauta, e cercavo di fargli sentire che lo rispettavo, che dipendevo da lui.
Perchè accade che devi dargli fiducia. 
Cercare e creare un'empatia e insieme quella profonda connessione che porta tempi, moti, ritmi, passo ad amalgamarsi insieme e costruire una sinergia profonda.
Proprio quella sinergia che è diventata magia. Lui ha cominciato a capire i miei timori, a rinfrancarli adeguando il passo senza che io forzassi le redini. 
Pur rimanendo attenta a sentirlo, avvertivo che il mio corpo si riscaldava di sicurezza. 
Grazie a lui.
Siamo andati avanti: portandomi per il suo percorso siamo giunti lì, dove il mare e la sabbia si incontrano. Incantati insieme di fronte alla meta che sapevamo di volere insieme.
Pablito chiedeva solo questo: di portarmi sapendo di ricevere la mia attenzione, attraverso il contatto, sentendo anche le sue esigenze, ascoltandolo.
E' uno scambio. Continuo.
Qualche volta aveva voluto cambiare, fermarsi, variare un pò. Chiedeva gli fosse concessa quel piccolo pezzo di libertà che le redini possono concedere tramite le mani.
Solo qualche piccola variazione.
Perché lui conosceva il MIO desiderio ma ancor più conosceva strade inconsuete per arrivare alla meta.
Ecco PABLITO mi ha insegnato questo. 
Mi ha insegnato che quello che chiedeva era solo fidarsi di lui.
E allora ci ho pensato.
Noi abbiamo un PABLITO DENTRO DI NOI. Dentro di te.
Lo chiamano inconscio, parte profonda...chiamalo come vuoi tu ora. 
Quello che accade a te è più o meno quello che mi è accaduto con Pablito. 
Solo che perdi un sacco di tempo ad addomesticarlo ai tuoi programmi, alle tue  volontà, ai tuoi bisogni, invece di prendertene cura fino in fondo.
Anche se devia, anche se ti porta lontano da quello che sembra essere il luogo dove vogliamo andare, non è detto che sia lontano dalla meta vera, reale, forte, giusta.
E un pò è ciò che dovremmo imparare nelle nostre relazioni.
Perchè l'altro, il partner, non vuole altro che questo: che ci lasciamo andare, ci fidiamo, restando attenti, restando presenti, in ascolto.
Fidarsi non è appoggiarsi soltanto. E' scambio, è sinergia, in cui entrambe le individualità abbiano la libertà di esprimersi, comunicare, condividere ed insieme sviluppare i propri desideri.
Pablito è stato il mio insegnante d'amore. E FORSE da oggi, anche il tuo!
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LIFE COACHING: AMORE INCONDIZIONATO (di Daniela Marrocco Coach Bari)

AMORE INCONDIZIONATO
Lo cerchiamo, lo desideriamo, lo rincorriamo nei momenti, nelle situazioni e negli spazi più inconsueti.
Talvolta lo pretendiamo persino sul luogo di lavoro, anche se lo battezziamo diversamente: magari con il nome di ascolto, comprensione, riconoscimento, accettazione...
L'amore incondizionato è una delle forze più potenti cui non riusciamo a rinunciare.
E tendiamo a replicarla in molte relazioni: con il partner, con i figli, con gli amici, con il collega, con i nostri animali.
Il punto è che ci sono due tipi di amore incondizionato: quello che siamo capaci di donare e quello che siamo in grado di ricevere.

Non è un dettaglio. 
È parte della nostra ricerca. 
Siamo più propensi a dare che ricevere spesso... 
Ma mentre diamo amore incondizionato in qualche strano modo CHIEDIAMO di essere amati nello stesso modo dal soggetto destinatario del nostro amore.
Ed è qui che nascono i problemi.
Perché l'amore incondizionato non può essere bilaterale. Per definizione. 
È come una sorgente che sgorga ... In grado solo di darsi. 

Non può pretendere, non può chiedere di essere "restituita".
L'amore incondizionato è un atto di fede, di concessione assoluta senza pretese. 
Per quello, talvolta, quando lo incontriamo abbiamo paura.
Paura che ci avvolga, ci cambi, ci protegga tanto e forte che temiamo di rimanere soli e al freddo e nel buio se lo perdiamo.
Se solo ricordassimo che è da lì che proveniamo e ne conserviamo una scintilla, che si accende sempre quando decidiamo di ‪#‎dare‬!
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