sabato 28 maggio 2016

LIFE COACHING. SE NON LO FAI TU, NESSUNO LO FARÀ PER TE. PER FORTUNA di Daniela Marrocco Coach - Bari

[SE NON LO FAI TU, NESSUNO LO FARÀ PER TE. ]
È una frase che forse hai ripetuto ad alta voce o nella tua testa in silenzio, accompagnata da un po di rammarico o anche rabbia.
È la frase che in qualche modo amiamo dire. 
Ti sembrerà folle, ma l'idea che certe cose possiamo farle SOLO noi non è che sia proprio così brutto.
Almeno per una parte profonda dentro di noi.
C'è una sorta di compiacimento in quel pizzico di dolore che si accompagna alla "solitudine dei numeri primi".
Ora, finché si tratta di cose o attività quotidiane, di oneri e doveri pratici probabilmente l'unica cosa che puoi fare è fermarti a valutare quanto effettivamente sia così.
Sei così impegnato a pensare che puoi fare solo tu certe cose, che probabilmente non hai valutato che altri possano anche se in modo diverso.
Perché talvolta il problema non è farle, ma il RISULTATO che ti aspetti nel MODO IN CUI TU LO FARESTI.
Tuttavia, esiste veramente qualcosa che solo tu puoi fare.
Non c'è sostituzione o delega possibile. Solo tu

E vuoi sapere cosa c'è di divertente in ciò che sto per dire? 
Che questa è una delle poche "cose" in cui non te la fai la riflessione di cui sopra. 
Eppure sarebbe uno dei casi perfetti in cui porsela. 
Sto parlando di credere in ciò che sei e in ciò che fai.
Mi riferisco a quella miriade di occasioni in cui abbiamo un obiettivo, e perché no, un desiderio ma l'INCUBO di fallire ci porta a chiedere agli altri un aiuto. 
Ci porta a richiedere conferme, supporto, convinzione che - per carità talvolta arriva - ma sempre con un pizzico di diffidenza. 
Quasi non potesse essere respirata quella altrui convinzione. 
E meno male.
Perché uno dei pochi momenti della tua vita in cui devi fare da solo è crescere imparando ad avere fiducia in chi sei e mettere a punto i tuoi obiettivi.
Nessuno può darti uno shottino di motivazione. 
Nessuno è veramente in grado di farti l'elettroshock di convinzione positiva quando stai operando per raggiungere nuove sfide e prossimi obiettivi.

Nemmeno un coach. Nemmeno io.
Quello che facciamo noi coach è aiutarti a toglierti di dosso QUELLA zavorra che continui a raccontarti come una nenia silenziosa e che ha costruito un peso tale che ti sei perso le strade della tua convinzione e della tua motivazione.
Guardali in faccia e fissi i tuoi obiettivi. 
Senza disperderti in rigirare fuori da te e fuori luogo. 
Resta aperto, certo. 
Ascolta. 
Ma più di tutto, ascolta te stesso in quegli obiettivi che ti si cullano dentro.
Sono loro che ti riporteranno sulla strada e forse qualcuno di loro dovrai salutarlo perché nel camminare, anche con la zavorra, non fa più parte della tua vita.
Guarda, ascolta e senti. 
E finalmente ritroverai te stesso e la tua convinzione.
Solo tu hai questo potere.
Per tutto il resto che hai da fare, beh, ci pensa la vita insieme a te.

domenica 15 maggio 2016

LOVE COACHING. COMPLICITA': esiste o si crea? di DANIELA MARROCCO COACH BARI

Complicità. 
Ho fatto spesso questa domanda alle persone che si trovavano di fronte a me in sessioni di coaching dedicate alla loro vita. Non solo sentimentale. Anche professionale.

Complicità. Te la immagini? 
Facciamo un gioco insieme.
Tu pensaci, ora. Se dovessi pensare alla complicità cosa ti verrebbe in mente?
O meglio, CHI ti verrebbe in mente: tua moglie? tuo marito? il tuo/la tua migliore amico/a?
Un collega? 
Una persona che hai conosciuto di sfuggita in un treno durante uno dei tuoi viaggi da pendolare...
Chi?
Non è così semplice vero? Lascia che ti dica una cosa.
La complicità è una cosa tosta, serissima e persino difficile. 
E sai perchè?
Perchè la prima complicità nasce DENTRO DI TE, non fuori di te.
Secondo alcuni scrittori più autorevoli la complicità è qualcosa che nasce all'improvviso, non si può creare con l'impegno dopo. E c'è una ragione. Quando si è complici cosa si fa?
Pensaci ancora: si è totalmente nudi emotivamente, non ci sono difese, barriere, paure di giudizi e ...SEGRETI.
Proprio così. Nessun segreto.
Ci pensi? Esiste una persona che puoi chiamare complice e verso la quale NON HAI ALCUN SEGRETO. Una persona che conosce tutto di te, persino gli odori, gli umori, i sapori, i pensieri rumorosi, quelli stupidi, quelli indicibili, quelli inudibili, quelli che nemmeno avevi pensato di poter confessare. E' come dormire accanto a qualcuno e non avere paura di essere inadeguati.
La complicità è una forma di affinità che dà valore ai singoli regalando loro una dimensione più ampia del 2.
COME ATTIVARE LA COMPLICITA'
Prima di attivare la complicità con un'altra persona, ricorda di fare questo:
a) capisci bene chi sei: quali sono le tue paure, quali le tue inadeguatezze?
b) impara a sentire quello che vivi dentro e ad esprimerlo almeno a te stesso;
c) esercita la tua verità: verso te stesso. Non occorre ORA che tu lo sia con altri, ma con te si.
d) impara a comprendere quanto sei disposto a rischiare;
e) riconosci i tuoi segreti interiori;
f) liberati del senso di colpa di avere fatto cose che non hai potuto controllare: non tutto dipende da te.
Se vuoi trovare qualcuno verso cui iniziare un rapporto di complicità, il primo complice di te stesso devi essere tu.

COME RICONOSCERE LA COMPLICITA'
In qualche modo lo hai già compreso da ciò che abbiamo detto poco fa.
Quando instauri un rapporto complice puoi verificare questo:
1) Nessuna Paura: smetti di avere paura di aprirti e vivi serenamente la tua comunicazione;
2) Non ci sono sentimenti negativi come gelosia, contrasto, frustrazione perchè ogni emozione trova spazio di accoglienza tra di voi; sapere esprimere le emozioni vi caratterizza;
3) occhi negli occhi senza parlare non è solo una immagine iconografica di 2 complici: è l'espressione di FIDUCIA, STIMA e CONOSCENZA autentica che si sviluppa e cresce nel tempo;
4)NESSUN SEGRETO: nel momento stesso in cui dovessero nascere, parte di quella complicità sarebbe compromessa...Il segreto è l'alibi del giudizio. E tra complici...
5) ...NON  può esistere GIUDIZIO, ma solo rapporto costruttivo.
6) Consapevolezza di sè e dell'altro e dei limiti o degli spazi di ciascuno. Nessuna invadenza;
7) Riservatezza, Cura e Attenzione reciproche: i complici sanno che devono occuparsi del loro mondo e non possono lasciarlo aperto alle intemperie esterne. Per questo, l'attenzione reciproca diventa un requisito fondamentale per la cura della complicità.
8) Amorevolezza: talvolta i complici non sono amanti, ma amici, genitori, colleghi, parenti. Perciò l'amorevolezza è certamente una componente essenziale della complicità che si fa riconoscere.
9) FEDE: il DUBBIO non si fa mai strada in un rapporto di complicità. Resta fuori insieme alla paura.
10) Affinità intellettuale: se volete davvero essere complici, la pelle non è sufficiente. Le affinità elettive ed intellettuali rafforzano in modo essenziale i rapporti, poichè operano ad un livello emotivo e razionale contemporaneo. 

E se pensi ci siano altri elementi di complicità, scrivimi.
Nel frattempo, inizia a valutare e sviluppare questi con la persona che ha scelto te e che hai scelto. Ricorda: la complicità è un patto a due.