mercoledì 23 aprile 2014

QUESTIONE DI PROMESSE di DANIELA MARROCCO COACH

l'umiltà è la memoria della mia origine e la promessa fertilità del mio futuro.
D.M.


Ed è tutto lì ...nelle promesse che ci vengono fatte da bambini. 
Racchiudiamo il nostro destino nella manciata di semi di parole sparse nel terreno della crescita. 
Impariamo, cambiamo, ci adattiamo, ci trasformiamo. Pensiamo senza troppa fatica. 
Da bambini infondo è tutto nuovo. La fatica è di fatto una memoria. Quando ti trovi a fare le cose per la prima volta, non sai che è faticoso. 
Sai che è da fare. 
Sai che va fatto. 
O forse non lo fai, ma lo fai comunque. 
Perchè c'è qualcosa dentro di profondo che ti invita a farlo. 
Per andare avanti, oltre, in quel POSTO nel MONDO che ti chiama.

Ed è lì che inizi a sentire crescere dentro di te i se-mi che hanno lanciato nel tuo cervello. 
Ci hanno piantato su..qualche volta nemmeno te ne accorgi..ma ci piantano...QUALCOSA. 
Se è buona..beh è tutto un giardino, un tripudio, una creatività infinita di idee, fiducia, gioia, resilienza.


Ma se qualche seme arriva storto..o accompagnato dalla GRAMIGNA di parole dure, inadeguate, deformate da quelle sensazioni, da quella storia di vita che chi ti cresce ti traspira addosso con aliti al veleno..beh..ti tocca lavorare. Estirpare le erbacce. Una ad una.

E ti raschi, ti fai male, ti addolora, vedere che su quel terreno senza erbacce poco ci sia..da osservare.

Ma poi..ecco ..poi..mentre hai il naso piantato nell'odore del vuoto ..nei luoghi delle erbacce..in quel terreno cominci a pensare di potere PIANTARLA. SI PIANTARLA. LA TUA PIANTA. LA TUA VITA. IL TUO GIARDINO. 
E puoi scegliere i semi, le colture.

Devi solo avere un minimo di riguardo prima nel coccolare il terreno. Nel renderlo umile. 
Mettici le mani dentro..accarezzalo..nutrilo di ciò che serve...metti ordine dove era disordine.
E quel terreno tornerà fertile..pronto a incubare SOGNI, SODDISFAZIONI, GIOIA, FELICITA' a dispetto di quei venti di voce al veleno...
La storia, la vita, il destino, la promessa...le RISCRIVI TU.
Per intero.

E puoi solo prenderti un momento per sapere: chi saresti stato senza quel pensiero, convinzione, voce che ti ha contaminato?
Ma il bello è che: non importa. Perchè puoi scoprirlo ...ADESSO. TU.


DaMa EXPERIENCE - RISCRIVI LA TUA STORIA E DIVENTA IL TUO CAPOLAVORO...
Foto: Leszeck Paradowski

martedì 22 aprile 2014

Parlare in pubblico senza paura: ecco come - di Daniela Marrocco Coach (estratto da il CorrieredellePuglie)

Diciamolo. Parlare in pubblico non è per tutti cosa semplice nè facile. Ci imbattiamo in una miriade di elementi, alcuni prevedibili, altri meno. Dobbiamo curare le parole, i contenuti, la nostra modalità di eloquio e il PUBBLICO. Già il pubblico. E’ lì, di-pende dalle nostre labbra..si aspetta …ma… 
Cosa si aspetta il pubblico?
Se potessimo assimilare le fasi del parlare in pubblico ad una metafora, molti di noi coach esperti in comunicazione lo paragonerebbero al volo aereo. Si, hai capito bene: un volo aereo. Se ci fai caso, decollo, crociera e atterraggio rappresentano i cardini di un volo così come di un discorso, quello definite di solito SPEECH. Torniamo alla domanda. Cosa si aspetta il pubblico. Per scoprirlo effettivamente puoi chiederlo direttamente. Ma ove il numero o la situazione non te lo consentano, ecco qui di seguito una serie di indicazioni sull’atteggiamento mentale da tenere (7 per la precisione) che potrà tornarti utile nell’APPROCCIO MENTALE da utilizzare quando stai per imbatterti in una conferenza, in uno speech, o comunque in una performance in pubblico. 
Bene, esistono ben 7 differenti modi di pensare affinchè tu possa sentirti più confidente nel rapporto con il pubblico.
1) Tu sei colui/colei che è di fronte alla platea. Questo significa che hai il controllo. Che puoi dire loro tutto ciò che occorre e che possano verosimilmente fare.
2) La tua platea vuole avere successo. Si fida di te. Si radica in te. Dietro ogni volto c’è un cenno di incoraggiamento. Probabilmente stanno solo condividendo la loro paura… lascia che possano naturalmente porsi dalla tua parte.
3) Tutto ciò che hai da fare è proporre nuove informazioni alla tua platea. Non devi necessariamente intrattenerle in modo esilarante o strabiliante, a meno che non sia questo il tuo mestiere. Ciò che devi fare è semplicemente trasmettere loro nuovi messaggi. Tutto ciò che aggiungi in più sarà e deve essere percepito come un bonus.
4) Le uniche persone che ti giudicheranno sono le stesse che ti giudicherebbero in ogni caso, anche se tu facessi la performance migliore mai registrata. Il resto delle persone sono lì e assumeranno che abbiate fatto il vostro meglio.
5) Alcune persone pensano di essere invisibili nella platea. Presentano facce annoiate o distratte. Questo non perché lo siano veramente: semplicemente non hanno informato i loro volti che sono interessate! Pensaci.
6) Gli occhi di coloro che compongono il tuo pubblico sono gli stessi degli esseri umani la maggior parte dei quali (forse come te) è pressochè terrorizzata dall’idea di parlare in pubblico e dover correre alla toilette per lasciar andare inopportuni imbarazzi. Pertanto,rilassati. Avrebbero paura anche loro a stare al tuo posto, ma sono consolati dal fatto che ci sia tu.
7) La tensione è una cosa buona. Tutti i performers sono nervosi prima di agire. L’adrenalina aiuta ad usare la mente e il corpo al meglio e ti aiuta a stare SU con l’eccitazione. Mantenete l’equilibrio tra nervi tesi ed eccitazione. L’equilibrio è la chiave per restare sull’onda e cavalcarla…
Certamente è un modo creativo di approcciarsi al Public Speaking. Sopra ogni cosa ricordati: sii te stesso. Simulare di essere altro o altri è sempre controproducente.

giovedì 17 aprile 2014

TUTTO CIO' CHE TI SERVE E' NIENTE....TRANNE...

#dama #experience #coaching 
(foto: Illavis Vuelle)
La mente .. 
E' in grado di creare cose incredibili, attuare cambiamenti insospettabili.. 
A volte basta un piccolo trucco per ingannare la nostra mente logica che risponde a meccanismi consueti, conosciuti.. Ordinari.
Ma il punto e'che siamo puramente #straordinari.

Ed ecco qui .. #beautyisastateofmind
Ed il punto è...che a volte basta un NIENTE...Niente..a parte TE!
Per essere un CAPOLAVORO!

Questo è per te.

http://www.youtube.com/watch?v=EGDMXvdwN5c