mercoledì 19 ottobre 2011

DESTINO E SINCRONICITA': alla ricerca del senso della propria mission (Bari)

Destino.  Fato. Sorte. Parole che sono spesso annodate tra loro. Come l'etimologia della parola "sorte" - da serere, annodare appunto. Quasi che la fortuna e il suo esito fossero legate tra loro dando vita al stessa SORTE.
Destino, il luogo cui siamo destinati ad arrivare. Fato, la linea continua che ci porta alla destinazione.
Parole che evocano interrogativi continui sul nostro essere qui.  
Chi siamo? E cosa siamo venuti a fare qui? 
Qual è il senso della nostra vita? E se per senso intendessimo proprio la DIREZIONE?

Ci sono giorni in cui accadono cose, eventi che ci stupiamo a vivere con la stessa naturalezza con cui respiriamo. Quelle situazioni meravigliosamente accordate dal naturale srotolarsi dei momenti che sembrano vibrare all'unisono con le nostre emozioni e il nostro corpo. Esperienze di vita in cui quasi ci verrebbe da affermare che "oggi la vita è innamorata di noi e noi di lei".

Ecco, in quei giorni, sono quasi certa che esista quella che uno dei miei Maestri Ispiratori - Deepak Chopra -  ha chiamato "cospirazione di improbabilità dell'universo". 
A dispetto della difficoltà di logica comprensione delle parole, la cospirazione di improbabilità è di fatto uno degil avvenimenti e casi più probabili e frequenti che possiate immaginare. 
Si tratta di quell'immenso granaio di esperienze che chiamiamo COINCIDENZE.

Un pensiero partito dalla nostra mente che si trasforma in un battito di ciglia nella concretizzazione di un istante: una telefonata arrivata proprio da quella persona cui stavamo pensando; una risposta che attendevamo da tempo e che prorpio qualche secondo prima ha fatto capolino nel discorso con un amico preso di fronte ad un caffè; un film che non vediamo da tempo e che scopriamo essere in prima serata in tv la sera stessa.

E tante altre ancora. 
Le coincidenze sono il frutto della combinazione di infiniti fattori. Quasi che un misterioso DEUS EX MACHINA provasse ad intessere i fili di quell'intricato tessuto che il nostro arazzo di vita, fino a dargli un disegno proprio.
Ecco, per noi, quello è parte del destino.
La domanda è: il disegno è già deciso? Abbiamo possibilità di modificarlo? Quando si compie il "disegno"?
Le coincidenze possono essere considerate, secondo Deepak Chopra, un messaggio dell'intero universo che si organizza letteralmente per schizzare le linee di quel disegno.
Abbiamo la possibilità di comprenderlo, quasi svelarlo man mano che si compone. 
Il punto è cogliere quelle coincidenze, quei segni, quelle SINCRONICITA', quell'intima corrispondenza tra ciò che VOGLIAMO DAVVERO per noi STESSI e una serie di piccoli grandi eventi che si concatenano come un ponte sotto i nostri piedi per attraversare un valico.
La vita sembra essere molto meno complicata quando riusciamo a cogliere quei segni. 
Non che manchino le difficoltà, ma quei segni talvolta sono veri e propri indicatori del SENSO di MARCIA da seguire. E si sa, quando si va controsenso, ci sono dei rischi: multe, incidenti, difficoltà. Qualche volta si accorcia il percorso. Altre si arriva da tutt'altra parte.
La differenza starà tutta nella PERCEZIONE e SENSAZIONE CHE NE RICEVEREMO una volta arrivati.

E' che presi dalla voglia e forse dalla fretta di andare, non ci accorgiamo che ALCUNE SENSAZIONI ci stanno già dando un ulteriore segno di direzione.
Il nostro corpo e le nostre emozioni nascondono un profondo messaggio che si accorda perfettamente alla sincronicità. La nostra MENTE NON LOCALE (quella inconscia per intenderci) è sempre collegata all'origine dell'Universo attraverso le vibrazioni sensoriali. Ne conserva memoria, ordine, gentilezza e musicalità, un'armonia intrinseca e propria. E riceve benessere solo se queste caratteristiche sono conservate nel percorso di scelte che facciamo nella nostra vita.
Ma si sa. Ascoltare il proprio corpo e la propria MENTE NON LOCALE implica un allenamento importante al SILENZIO. La MENTE non LOCALE differisce da quella LOCALE (la nostra razionalità) proprio perchè non ha parola. Si distacca dalla sintassi e si lascia trasportare dal pieno del silenzio.
La mente locale predilige il controllo, su tutto. Ma è anche perfettamente in grado di comprendere che non ha un potere immenso su tutto. Perciò viene sovrastata dalla paura e dalle emozioni tossiche.
Dare spazio alla MENTE NON LOCALE, ci consente pertanto di:
- riconoscere la sincronicità e le coincidenze che ci indicano la direzione verso la nostra mission;
- dare informazioni sensoriali e corporee su quel tipo di esperienze che ci danno benessere, anzichè tensioni, alimentando così la nostra capacità di direzionare la nostra vita;
- renderci consapevoli di fronte alle nostre scelte e alle possibili conseguenze, rilasciando il senso di colpa e aprendoci alla responsabilità attiva delle nostre azioni;
- utilizzare il potere creativo dell'INTENZIONE CONSAPEVOLE (con l'aiuto della mente locale) per orientare i pensieri ed ottenere una maggiore concentrazione di IMPROBABILITA'  a nostro favore.

Se tutto questo vi sembra un insieme fantastico e fantascientifico di parole, è bene che prendiate in considerazione che ciascun punto qui riportato è il frutto di studi scientifici.
Il mio intento, tuttavia, è lontano dal fornirvi dati scientifici velocemente rintracciabili sul web, quanto spingervi alla riflessione verso il vostro modo di approcciare alla vita e alle esperienze OGGI, IN QUESTO MOMENTO.
In qualiasi momento, infatti, potete rendervi conto di DOVE SIETE ORA e COME VI SENTITE ORA.
E dopo qualche istante, chiedervi DOVE VORRESTE ESSERE, MA SOPRATTUTTO COME VORRESTE SENTIRVI VERAMENTE.
Perchè il senso della nostra vita, la direzione, la mission - così come volete chiamarla o definirla - quando è autentica e "ordinata" porta con sè un senso di benessere totale e completo.
Se la risposta alle riflessioni su indicate è positiva, SI MI SENTO BENE ORA QUI IN QUESTO MOMENTO..prendete in considerazione che siete in linea con il vostro senso e che state disegnano il vostro arazzo magistralmente. 
Se la risposta è differente, NO, NON MI SENTO BENE ORA QUI IN QUESTO MOMENTO...cogliete questa grande opportunità. Chiedetevi: dove voglio andare? Come voglio sentirmi? Chi voglio essere?
In questo modo avrete  preso i carboncini per lo schizzo del vostro disegno w settato la vostra intenzione nell'orientarvi a farlo. E quindi, una votla definito, lo farete.
Non so se il DESTINO sia frutto solo delle nostre SCELTE o se le nostre SCELTE siano in qualche modo guidate dal nostro DESTINO. Il punto è piuttosto: VIVERE QUELLE SCELTE e QUEL DESTINO con un profondo senso di pienezza, completezza, gratitudine e AMORE PER LA VITA.
Questo la rende speciale.
Infondo, il nostro DESTINO non è forse il frutto di tutte le esperienze compiute, compresi gli errori?
Se non avessimo per una volta fatto qualcosa oltre il "normale senso comune" avremmo scoperto cose nuove?
E se non cambiassimo strada qualche volta mentre andiamo al lavoro, avremmo avuto l'opportunità di incontrare quella persona speciale?
Le coincidenze e gli errori sono segnali forse che ci indicano chi siamo e dove siamo diretti?
A voi la riflessione su questi interrogativi...mentre la vostra MENTE NON LOCALE conosce già tutte le risposte.
(ispirato alla SINCRONICITA' di DEEPAK CHOPRA)

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